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Questo settore si occupa di una grande varietà di fenomeni celesti,
caratterizzati dalla presenza di particelle
relativistiche (cioè con velocità prossime a quella della
luce) e di plasmi ad altissima temperatura
(milioni di gradi o più). Questi fenomeni si
verificano nelle condizioni più disparate:
di primario interesse per l'attività di ricerca in corso nel Dipartimento
è lo studio degli oggetti
collassati (nane bianche, stelle di neutroni e buchi neri, questi ultimi sia
di massa stellare che galattica) e del gas
intergalattico negli ammassi di galassie.
Molti di questi fenomeni danno luogo ad una intensa emissione nei raggi X,
e numerose ricerche fanno uso di osservazioni ottenute in questa banda
da vari satelliti orbitanti, e soprattutto da BeppoSAX,
lanciato nell'Aprile del 1996, e che
rappresenta il primo osservatorio astronomico spaziale italiano
(con partecipazione di Olanda e
dello Space Science Department di ESA). BeppoSAX, che ha gia dato fondamentali
contributi alla conoscenza dei fenomeni celesti (valga come esempio il
caso dei "
-ray burst", di cui si parla nel seguito e che è
valso al gruppo di lavoro di BeppoSAX il prestigioso premio Bruno Rossi
dell'American Astronomical Society), dovrebbe continuare ad operare per
almeno altri due anni.
Molte delle ricerche descritte sono svolte in collaborazione con istituti
astronomici dell'area romana, e con istituti di altre città italiane
e straniere, queste ultime principalmente in Inghilterra, Spagna e Stati Uniti.
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