Next: Astrofisica su Internet
Up: Attività di ricerca nel Dipartimento
Previous: Astronomia Submillimetrica e Cosmologia
Il gruppo Raggi Cosmici operante nel Dipartimento collabora con un reparto
dell'IFSI (Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario, CNR) che è
proprio ospite.
Obiettivo delle ricerce è la misura e lo studio del flusso di particelle di
alta energia che investe la terra (raggi cosmici)
e che viene modulato dai campi
magnetici esistenti all'interno
dell'eliosfera, cioè la regione di spazio in cui si estende il vento
solare. Parimenti importanti sono
i raggi cosmici emessi dal Sole durante intensi brillamenti solari. I
raggi cosmici costituiscono un fondamentale strumento
per lo studio del mezzo interplanetario.
Una stazione per la registrazione continua della componente nucleonica
secondaria, prodotta
nell'atmosfera dai raggi cosmici primari, è in funzione
presso il Dipartimento. I
dati, registrati su varie scale temporali (da 5 min all'ora),
vengono inviati ai centri mondiali di
raccolta dati, che coordinano una rete di stazioni analoghe.
Il gruppo cogestisce con L'Università di Tel Aviv aaloga stazione intitolata
ad Emilio Segre sita sul Monte Hermon; un'altra verrà realizzata in Cile.
I dati sui raggi cosmici della rete mondiale di
stazioni, combinati con i dati del mezzo interplanetario misurati in situ
(velocità, densità,
temperatura e campo magnetico del vento solare) e quelli relativi
all'atmosfera solare (numero di
macchie, brillamenti, emissione elettromagnetica su varie frequenze,
buchi coronali, campi
magnetici), permettono di sondare in modo molto efficace l'eliosfera e
le interazioni sole-terra e,
in particolare,
di studiare l'origine e l'evoluzione di quelle
perturbazioni nel plasma
interplanetario che ne influenzano le condizioni in corrispondenza
all'orbita della terra e quindi
producono effetti sul campo geomagnetico e l'atmosfera terrestre
(in particolare, il contenuto di ozono nelle regioni polari). A questo
proposito si sta anche studiando la possibilità di realizzare un
International Cosmic Ray Service,
che permetta di fare in tempo utile previsioni sull'arrivo di grosse
perturbazioni interplanetarie e quindi di grandi tempeste magnetiche
associate, con gli aumenti
relativi nel rischio di radiazioni o di altri fenomeni pericolosi per l'uomo
e la tecnologia sia nello
spazio che sulla terra. Per migliorare inoltre la conoscenza degli effetti
geofisici della radiazione
cosmica sarà effettuata una campagna di misure con un rivelatore mobile
montato su nave che raggiungerà la base antartica.
Next: Astrofisica su Internet
Up: Attività di ricerca nel Dipartimento
Previous: Astronomia Submillimetrica e Cosmologia