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Comunicato Ufficiale
COMUNICATO STAMPA ANNO MONDIALE DELLA FISICA Università
di Roma "La
Sapienza", "Tor Vergata" e "Roma Tre" Dipartimenti
di Fisica Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare Sezioni
de "La Sapienza", "Tor Vergata" e "Roma Tre" Centro Teatro Ateneo Centro di ricerca interdipartimentale della "Sapienza" in
collaborazione con Facoltà
di Ingegneria Università
di Roma "La Sapienza", Istituto
Nazionale per l’Astrofisica-Osservatorio di Roma, Monte Porzio e con Ombra
associazione e "Il Naso di Cyrano" presentano BERTOLT BRECHT IN AULA : I "DRAMMI DIDATTICI" NEL
DIPARTIMENTO DI FISICA Aula Amaldi,
Edificio G. Marconi,
Dipartimento di Fisica, Città Universitaria, Piazzale
Aldo Moro, 5 ore 21 tutte le
sere dal 9 al 13 febbraio 2005 da: Il volo, L’accordo,
Il consenziente e il dissenziente, La linea di condotta, L’eccezione e la
regola (1929-1930) studio
in forma di lezione scenica a cura di Marcello Cava drammaturgia Pina Catanzariti
collaborazione Galliano Mariani, aiuto regista Camillo Ventola videoproiezioni Giacomo Catanzariti, luci Mario
Feliciangeli, colonna
sonora Filippo Paolini, violino Alice Warshaw,
clarinetto Marco Verdastro con,
tra gli altri, Alida
Castagna, Cecilia De Angelis, Imma Gaudiano, Massimo Guarascio,
Emanuela Marchetti, Piero Marietti,
Claudia Mineide, Federico Moschetti, Maurizio Quojani, Gabriele Rapino, Antonella Sbrocchi, Enzo Scandurra, Andrès Suriano. collaborazioni
tecniche Gianluca De Renzi, Andrea Nunnari,
David Pietrosanti. Il
1905 e` stato l’Annus Mirabilis della Fisica, in
cui Albert Einstein pubblico` sugli Annalen der Physik tre lavori fondamentali: la teoria della relativita` speciale, l’ipotesi che la luce fosse
costituita di quanti, i fotoni, e l’interpretazione del moto browniano. Le
scoperte di Einstein hanno rivoluzionato la comprensione fisica
del mondo che ci circonda e hanno portato, direttamente o indirettamente, a innumerevoli applicazioni tecniche di cui ha beneficiato tutta l’umanita`. Per
celebrare degnamente il centenario di
queste straordinarie scoperte, l’UNESCO
ha scelto di intitolare il 2005 "Anno Mondiale della Fisica". Nell’ambito
dell’Anno Mondiale della Fisica, i
Dipartimenti di Fisica dell’Universita` La Sapienza, Tor Vergata e Roma
Tre, in collaborazione con l’Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare, il CNR, l’Agenzia Spaziale Italiana,
l’Osservatorio di Monte Porzio, l’Enea e l’European
Space Research Institute, e
l’Archivio di Stato di Roma hanno promosso una serie di iniziative e
manifestazioni che si svolgeranno nel corso di tutto l’anno. Nell’ambito di tali celebrazioni,
nei giorni 9-13 Febbraio saranno messi
in scena, nell’Aula Amaldi
dell’Edificio G. Marconi dell’Universita`
La Sapienza, i Drammi
Didattici di B. Brecht Gli spettacoli
saranno accompagnati da interventi di illustri personalità del mondo della
cultura e della scienza ed il giorno 11 febbraio
saranno presentate le altre iniziative previste per
l’Anno Mondiale della Fisica e gli altri spettacoli teatrali, tra i quali "Vita
di Galileo" nel cortile di Sant’Ivo alla Sapienza
(maggio 2005) Lo spettacolo interpretato da docenti
universitari (Marietti, Scandurra,
Guarascio e Quoiani),
laureati e studenti in forma di lezione scenica, è l’esito di un laboratorio
curato da Marcello Cava che ha cercato di esplorare tutti i temi,
formali e contenutistici, presenti nei cosiddetti
drammi didattici (opere sperimentali con le quali Brecht
si interrogava sui temi del cosiddetto teatro epico che poi svilupperà nelle
opere più famose, come il "Galileo2), che sembrano essere i più adatti per
approfondire le potenzialità e le contraddizioni "praticate" e teorizzate nelle
sue opere più celebri. Nati dalle stesse premesse ideologiche
della Neue Musik, negli anni "caldi" della Germania prima dell’avvento del
nazismo, i "Lehrstuecke" di Brecht,
ipotizzano una nuova idea di teatro, un teatro "d’uso" per ambienti che lo
praticano al di fuori della logica produttiva dello spettacolo borghese, e con
il loro schematismo, la radicalità delle opposizioni tra tesi e antitesi, si
propongono come schemi vuoti da riempire durante il loro uso. Questo teatro da usare diventa quindi scelta strutturale, tentativo
di un rapporto nuovo tra scena e pubblico, nell’intuizione che la forma epica
non può morire sul palcoscenico ma deve trovare, come dice Schacherl,
"le gambe con cui camminare". L’accordo e il confronto sono la materia drammaturgica, materia quindi particolarmente adatta sia al
luogo (l’aula, didattica per eccellenza, "contiene" l’idea di teatro come
lezione) sia agli interpreti, professori, laureati e studenti, che al potenziale dibattito
culturale. Parlare del Brecht drammaturgo, poeta, scrittore, intellettuale
è fin troppo ovvio e scontato. Seppure spesso rimosso
e oscurato in Italia, Brecht è considerato, in
Francia, come in Germania, in Gran Bretagna come negli Stati Uniti, tra i
grandi Classici del Novecento. Meno ovvia e, per noi, più interessante è la
domanda: perché Brecht nella Facoltà di Fisica e
nell’anno della Fisica. Perché la scelta di
un lavoro "minore" come i "drammi didattici"? Brecht
è stato un grande maestro: poneva le domande, come fa
ogni bravo maestro, ma anziché suggerire le risposte, o peggio, la Risposta,
preferiva offrire un ventaglio di possibili risposte guidando, anziché
imponendo, lo spettatore-studente a fare la sua scelta. La sua tecnica teatrale
dello "straniamento2 (tecnica del tutto nuova a quei
tempi) ribaltava il paradigma teatrale in voga, impedendo allo spettatore di
potersi identificare con l’attore o parteggiare per lui. Lo spettatore-studente
è così costretto, posta la domanda, a scegliere lui la
risposta tra quelle che la scena offre come alternative o semplicemente
diverse. Ne "il consenziente e il dissenziente"
paradossalmente i ruoli si ribaltano e ciò che sembrava "giusto" (consenziente),
diventa di colpo "sbagliato" (dissenziente). Ci sono anche altri motivi per i
quali la scelta di mettere in scena Brecht nell’anno
della Fisica è importante ed urgente. Il messaggio di Brecht
è sempre di un elevatissimo contenuto etico e morale, contro ogni assolutismo, fondamentalismo e riduzionismo di pensiero, così come lo è
stata la sua vita personale. Brecht, qualcuno ha
detto, non era un poeta maledetto, ma ha maledetto il suo tempo (la Germania e l’orrore nazista). Di fronte al
raccapricciante comporsi dei tragici avvenimenti storici, Brecht
continuò a scrivere, comporre, affermare e cantare la bellezza per scampare
alla morte civile. Oggi le nostre università sono
attraversate da una crisi profonda: crisi di valori, di prospettive, di futuri.
L’Università da luogo di produzione di un sapere disinteressato e senza
condizioni è diventata dispositivo, macchina banale,
apparato burocratico-amministrativo e perfino c’è
chi lo afferma- un’azienda al servizio del mercato. Un sapere, insomma,
sub-servente, al servizio di qualcosa esterno a se stessa. Ebbene l’impegno di Brecht, nella Germania nazista ma
anche dopo, è stato proprio quello di una risposta forte e urgente alla
barbarie dilagante e di quella che potrebbe venire ("l’uomo aiuta l’uomo?2). C’è infine un ulteriore, ma non meno
importante, motivo di questa scelta. Essa riguarda i concetti di scienza e di
tecnologia. Oggi alcuni temono che la stessa marcia della conoscenza rischia di
portarci al deragliamento, alla perdita di controllo, al disadattamento
sistemico tra uomo e ambiente, ad un sempre più grave conflitto tra un immenso
potere frutto del sapere e l’uso inadeguato e perfino perverso di questo stesso
potere. Paradossalmente inquietudine e onnipotenza appaiono sempre più
intrecciate: l’Uomo Onnipotente e Onnisciente è sempre più inquieto,
preoccupato, angosciato, poiché sapere e potere, che pure consentono enormi
progressi, non sempre, anzi sempre meno, generano certezze e sicurezze. La
tecnica della clonazione, le biotecnologie, ad esempio, potrebbero sconfiggere
malattie terribili e perfino la fame del mondo, ma anche di superare i limiti
che ci rendono parte (e non fuori) di questo sistema; rischiano di farci
superare le Colonne d’Ercole spingendoci verso territori minacciosi e insidiosi
per la specie sapiens. Di questo parlano e raccontano i
"drammi didattici" di Brecht, opere quasi mai
rappresentate, ma di un elevatissimo contenuto morale ed etico. La messinscena
nell’Aula Amaldi della Facoltà di Fisica della Sapienza, vuole essere un’occasione di dibattito e
riflessione sul rapporto della società con la scienza. Gli spettacoli saranno infatti ogni sera accompagnati da interventi di illustri
personalità del mondo della cultura e della scienza (Bernardini,
Garroni, Bellone, Capuzzo Dolcetta). Il giorno 11 febbraio e’ prevista la presenza dei Magnifici Rettori delle tre Università, dei Presidi
delle Facolta’
di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, dei direttori dei dipartimenti di
Fisica e del direttore del Centro Teatro Ateneo e del direttore degli Archivi
di Stato, saranno presentate pubblicamente le altre iniziative dell’Anno
Mondiale della Fisica e gli altri spettacoli teatrali, tra i quali "Vita di
Galileo" nel cortile di Sant’Ivo alla Sapienza
(maggio 2005) Gli spettacoli sono ad ingresso
libero ma, data la limitatezza dei posti, sarà indispensabile la
prenotazione www.alyax.it oppure tel. 06 49914297 (ore
15-18) CALENDARIO Mercoledì
9 febbraio,ore 21 DRAMMI
DIDATTICI prima rappresentazione Intervento
di Carlo Bernardini: "Quando la fisica in Italia era la ricerca di punta" Giovedì
10 febbraio,ore
21 DRAMMI
DIDATTICI seconda rappresentazione Intervento di Enrico Bellone: " Le difficoltà del pensiero
scientifico in Italia" Venerdì
11 febbraio, ore 21 DRAMMI
DIDATTICI terza rappresentazione Alla presenza dei Magnifici Rettori, i
Presidi di Facolta’, i Direttori del Centro Teatro
Ateneo, dei Dipartimenti di Fisica, delle Sezioni dell’Istituto Nazionale di
Fisica Nucleare, del Direttore dell’Osservatorio di Monte Porzio e del
Direttore Degli Archivi di Stato, saranno presentate le manifestazioni e le iniziative previste per il 2005 L’ANNO DELLA
FISICA e gli spettacoli a Sant’Ivo alla Sapienza Sabato
12 febbraio, ore 21 DRAMMI
DIDATTICI quarta rappresentazione Intervento di Emilio
Garroni: "Immanuel Kant: la matematica e la
fisica" Domenica
13 febbraio, ore 21 DRAMMI
DIDATTICI quinta rappresentazione Intervento di Roberto Capuzzo Dolcetta: 1905: l'annus mirabilis di Einstein Alcune foto dello spettacolo |
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