Presentazione del Progetto Lauree Scientifiche
Introduzione
Nel suo recente saggio I sette saperi necessari all’educazione del
futuro (Raffaello Cortina Ed., 2001) sulle prospettive educative nell’era
della globalizzazione, Edgar Morin sottolinea come sia assolutamente indispensabile
recuperare una dimensione generale della conoscenza e intraprendere fin dai
primi stadi della formazione processi educativi che favoriscano la sintesi dei
saperi oggi divenuti troppo frammentati a causa della specializzazione delle
scienze (è possibile leggere un estratto del saggio ).
L’attuale parcellizzazione delle conoscenze penalizza particolarmente
le Scienze Naturali e Tecnologiche che, proprio grazie alla specializzazione,
nel XX secolo hanno fatto enormi progressi. Infatti, paradossalmente, il progresso
delle scienze diventate iper-specialistiche sembra aver prodotto un allontanamento
della società nel suo complesso dalla mentalità scientifica. Benché
i mezzi di informazione diano continuamente grande risalto ai sorprendenti successi
della scienza, le conoscenze scientifiche continuano a rimanere molto marginali
tra la stragrande maggioranza dei cittadini ed è diffusa la convinzione
che la scienza sia una questione riservata a pochi iniziati che non tocca più
di tanto la vita comune. Talvolta la scienza e la tecnologia sono considerate
addirittura come fonti di nuovi problemi e viste con sospetto. Questi atteggiamenti
hanno tra l’altro come conseguenza l’insorgere, sempre più
frequente, di elementi di irrazionalità.
Un dato indicativo della situazione attuale è il drastico calo delle
immatricolazioni alle facoltà scientifiche: le statistiche mostrano che
la percentuale degli studenti universitari italiani iscritti ai corsi di laurea
dell'area tecnico-scientifica, che era di circa il 50% del totale nel 1951,
si è ridotta al 30% nel 2001. Questa tendenza si è accentuata
negli anni più recenti e ha afflitto particolarmente le discipline di
base, le cosiddette "scienze dure": la Matematica, la Fisica e la
Chimica. Le immatricolazioni a questi corsi di laurea sono infatti passate dal
26 ‰ sul totale dell’Anno Accademico 1991-92 al 14 ‰ del 2003-04.
A
questa situazione si sta cercando di mettere riparo attraverso molteplici interventi,
che vanno dalle iniziative per la diffusione della cultura scientifica, quali
le settimane e i festival della scienza, alla riforma della struttura dei curricula
universitari e agli incentivi per gli studenti che scelgono le facoltà
scientifiche. Tra questi interventi si inserisce a livello nazionale il Progetto
Lauree Scientifiche [sito
ufficiale].
Gli
Enti a capo del Progetto Lauree Scientifiche
Le parti proponenti danno subito un'idea chiara delle proporzioni
e delle finalità del Progetto, presentato ufficialmente nell'ottobre
2004. Esso è il frutto dell'azione congiunta del Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca (MIUR),
della Conferenza
Nazionale dei Presidi delle Facoltà di Scienze e Tecnologia,
e di Confindustria.
Il Progetto si fonda perciò sulla sinergia tra i tre poli strategici
per il mondo della ricerca e la presenza del mondo dell’industria assicura
una spiccata componente sperimentale.
Gli
obiettivi e i punti chiave del Progetto - fornire un sostegno efficace alle “scienze dure”,
incrementando il numero degli immatricolati e garantendo allo stesso tempo
un livello elevato nella preparazione degli studenti;
Il Progetto Lauree Scientifiche si propone di raggiungere, come si legge
nel documento
programmatico, questi obiettivi:
Per concretizzare ciascuna finalità si è stabilito di articolare
il Progetto secondo quattro punti chiave, a loro volta suddivisi in azioni specifiche:
- incrementare il numero dei laureati nelle stesse discipline e un concreto
sostegno per il loro inserimento nel mercato del lavoro.
1) assicurare agli studenti degli ultimi tre anni delle scuole medie superiori un migliore orientamento pre-universitario. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che siano i docenti della scuola ad avvalersi per primi di una specifica formazione e ottenere quelle informazioni che andranno poi condivise sul lungo periodo con gli studenti. Perciò una delle azioni propone corsi di aggiornamento per gli insegnanti di Chimica, Fisica e Matematica, che puntano a fornire un ampio panorama sul mondo della ricerca e a trovare nuovi strumenti didattici più efficaci. Nell’ottica di creare una sinergia tra le parti coinvolte nel Progetto, un’altra azione prevede che le Facoltà di Scienze propongano alle scuole corsi sperimentali da tenersi nei laboratori universitari, al termine dei quali gli studenti dovranno produrre un elaborato sulle attività svolte.
2) Tarare la formazione universitaria triennale tenendo conto delle esigenze del mondo del lavoro.
Questo sarà possibile farlo conducendo una serie di studi che forniscano dati sull’andamento della riforma DM 509/99 e sull’evoluzione del mercato del lavoro nel settore high-tech. Una delle azioni prevede poi l’orientamento degli imprenditori, necessario per creare una comunicazione a doppio senso tra università e mondo del lavoro.
3) Incentivare gli stage degli studenti universitari presso le imprese.
4) Potenziare le offerte post-lauream attraverso la progettazione congiunta di corsi di perfezionamento che forniscano la formazione necessaria per l’inserimento nel mondo professionale.