Le osservazioni astronomiche nell'ultravioletto

La radiazione ultravioletta (UV), la cui lunghezza d'onda e' compresa tra 90 e 330 nm, non e' percepita dall'occhio umano e sarebbe molto pericolosa per la vita se non fossimo protetti dallo strato atmosferico dell'ozono situato ad un'altitudine tra i 15 e i 40 km. Tuttavia, questo strato protettivo si rivela uno svantaggio per l'osservazione astronomica poiche' la maggior parte della radiazione UV non raggiunge la superficie terrestre e quindi neppure l'informazione sugli oggetti astronomici in essa contenuta puo' arrivare ai telescopi a terra. Soltanto quando telescopi UV sono stati collocati fuori dell'atmosfera terrestre si e' potuto studiare per la prima volta l'Universo nell'ultravioletto.
 

L'assorbimento atmosferico nelle varie bande dello spettro elettromagnetico. La curva rappresenta l'altezza al di sotto della quale la radiazione proveniente dallo spazio viene completamente assorbita dall'atmosfera.Soltanto la luce visibile,le onde radio e alcune lunghezze d'onda nell'infrarosso raggiungono la superficie terrestre. Le osservazioni nelle altre bande si possono fare soltanto da palloni sonda, razzi o satelliti, che raggiungono le altezze indicate nella figura.

 

 

I diversi tipi di radiazione elettromagnetica forniscono informazioni fisiche diverse sui corpi celesti. Ciascun oggetto celeste presenta  infatti un massimo d'emissione ad una particolare lunghezza d'onda; cio' e' dovuto alle caratteristiche fisiche quali la temperatura o il livello di ionizzazione degli atomi. Ad esempio, la materia fredda (con una temperatura compresa tra 200 e 1000 K) presenta emissioni soprattutto nell'infrarosso; le stelle con una temperatura compresa tra 1000 e 10.000 K presentano un massimo d'emissione nella banda ottica. La temperatura corrispondente alla banda ultravioletta s'individua di norma tra 10.000 e 100.000 K. Sorgenti con notevole emissione ultravioletta sono, tra le altre, le stelle calde, le novae e le supernovae, i dischi d'accrescimento nei  sistemi binari, i nuclei galattici attivi

 

Il satellite IUE 

 

Anche se alcune missioni spaziali precedenti quali il satellite  TD-1 dell'ESA,  il Copernicus della NASA e la missione ANS   (congiunta NASA e SRON) avevano giā dimostrato che la rilevazione di radiazione UV poteva essere fonte di nuove ed importanti informazioni, soltanto il satellite IUE (International Ultraviolet Explorer ), realizzato in collaborazione dall'ESA e dalla NASA, ha fornito per la prima volta alla comunitā astronomica internazionale un vero e proprio osservatorio spaziale nell'ultravioletto. Il satellite IUE detiene il record di longevitā rispetto a tutti gli altri osservatori in orbita nello spazio, lanciato nel gennaio 1978 č stato operativo fino al settembre del 1996.

L'archivio dell' IUE č stato il primo archivio di dati astronomici omogenei accessibile in rete gia’ dai  nei tempi in cui il World Wide Web ancora non esisteva ed oggi raccoglie quasi due decenni d'astronomia UV. L'Agenzia Spaziale Europea ha creato il sistema INES (IUE Newly Extracted Spectra) che comprende l'insieme completo degli spettri IUE  acquisiti nel corso di quasi 19 anni di osservazioni. . Tutti i dati sono presentati in un formato che permette  una immediata analisi scientifica , senza ulteriore riduzione. Con la pubblicazione di INES si giunge al termine di un periodo durato un quarto di secolo, nel quale il progetto IUE ha svolto un ruolo di primo piano nel campo dell'astrofisica.

 
 

 

Telescopi che attualmente osservano nella banda UV

 

Telescopi  UV di imminente operativita' 

 

·          GALEX

 

WSO un  progetto per l'astronomia UV del  prossimo futuro

Il World Space Observatory /UV  (WSO)  e' un progetto internazionale  per un telescopio operante nell'UV (115 - 310 nm), che verra' lanciato nel 2008 e orbitera' attorno al punto Lagrangiano L2. WSO/UV permettera' di ottenere spettri con risoluzione compresa tra 1,000 e 55,000 e immagini con risoluzione spaziale di  0.07 arcsec.  WSO/UV fornira' dati confrontabili con quelli ottenuti dai telescopi ottici di nuova generazione (8-10m) e dai telescopi IR del futuro. WSO/UV  avra' caratteristiche di  operativita'  tali  da  rendere  possibile l'osservazione di eventi transienti non previsti,  come per  esempio,  comete,  novae, supernovae,  burst gamma,  e  di  fornire  supporto alle  campagne di  osservazioni  multibanda  che, nei diversi campi di studio,  costituiscono  uno  strumento indispensabile per la comprensione dei fenomeni astrofisici.
WSO/UV  č al momento l'unico strumento programmato per la spettroscopia UV dopo la fine di HST.  Esso sarā in grado di  continuare le osservazioni delle sorgenti UV  osservate da Galex e di caratterizzare l'emissione UV delle sorgenti studiate dalle molteplici e importanti missioni operanti nel campo delle alte energie.